L’economia europea e nazionale è costituita da un connubio di specificità, tradizioni locali, mestieri tramandati e storie imprenditoriali che affondano le proprie radici anche nella storia più antica. Il quadro economico degli ultimi 30 anni al contrario è stato caratterizzato da una progressiva accelerazione verso l’omologazione dei sistemi economici globali, attraverso un processo di globalizzazione selvaggia.
I risultati di questa delocalizzazione sono sotto gli occhi di tutti: una delocalizzazione basata su un approccio a breve termine che premia risultati finanziari immediati rispetto alla tutela del lavoro negli stati europei, un trasferimento tecnologico irresponsabile e indiscriminato verso altre potenze, la premialità commerciale che di fatto il mercato attribuisce a beni di scarsa qualità intrinseca rispetto a beni più durevoli, la concentrazione dell’offerta commerciale a scapito della pluralità distributiva, sono delle storture che la politica miope di Bruxelles ha prodotto e che è doveroso correggere con misure chiare e risolute.
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